camera da letto
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Tutorial: come realizzare una testiera del letto imbottita
Oggi vi spiego come realizzare una testiera del letto imbottita e trapuntata simile a quella che si trova nell'appartamento madrileno del post precedente.
La prima cosa da fare e decidere le dimensioni: possiamo farla partire dal pavimento oppure fissarla all'altezza dei cuscini, farla arrivare al filo del letto o farla sporgere ai lati. Insomma, come più vi piace. Io qui vi faccio l'esempio su una testiera di 180 cm di larghezza per 70 d'altezza (quindi da fissare all'altezza dei cuscini), ma il procedimento è lo stesso indipendentemente dalle misure che deciderete.
Occorrente:
✗ Un foglio in multistrato (cioè compensato da 1 a 5 cm) di 180cm X 70cm, reperibile nei negozi che vendono cose da bricolage tipo Obi o Leroy Merlin;
✗ un foglio di gommapiuma delle stesse dimensioni del legno, con uno spessore di 5-10 cm (in ogni caso lo spessore decidetelo in base a quanto volete che la vostra testata sia imbottita, ovviamente gommapiuma più spessa = più effetto morbidone);
✗ tessuto a scelta, possibilmente non troppo delicato, di dimensioni maggiori rispetto al multistrato e alla gommapiuma (calcolate un 25/30 cm in più per lato);
✗ filo di lana o spago;
✗ un ago lungo o un pezzo di fil di ferro sottile;
✗ bottoni che si intonino con la stoffa;
✗ riga lunga o metro, un pennarello, colla per legno, trapano e sparapunti.
Procedimento:
prendete la riga e il pennarello e tracciate delle linee orizzontali e verticali sul pannello in multistrato, così:
Qui le ho fatte larghe per farvi un esempio, ma per darvi una misura direi di distanziarle ogni 20/25 cm l'una dall'altra. Regolatevi però in base alla misura del vostro pannello, in modo che tutta la superficie sia divisa equamente.
Dove le linee si incrociano fate dei fori col trapano, usando una punta da 2 mm.
Prendete il foglio di gommapiuma e incollatelo al multistrato con la colla per legno, sulla superficie senza linee. Fatelo asciugare per un paio di giorni in modo che si incolli per bene.
Una volta incollato il pannello alla gommapiuma potete procedere col rivestimento. Ovviamente la stoffa deve essere posizionata dalla parte della gommapiuma, quindi vi consiglio di stenderla su una superficie e appoggiarci sopra il pannello dal lato morbido.
Prendete i lati della stoffa e rigirateli sul pannello, faceno attenzione che il tessuto rimanga ben teso. Fissateli al pannello con la sparapunti (dei chiodini vanno bene lo stesso).
Con l'ago (deve essere lungo quanto lo spessore del legno + gommapiuma, se no meglio il fil di ferro sottile e rigido) fate passare il filo o lo spago da una parte all'altro del pannello, in modo che fuoriesca dalla stoffa. Prendete un bottone e fateci passare il filo dentro, dopo di che infilate l'ago al contrario per farlo fuoriuscire di nuovo dal foro. A questo punto tirate il filo per premere il bottone sulla gommapiuma, e poi legatelo. Una volta terminata questa operazione per tutti i buchi, l'effetto che otterrete dovrebbe essere questo.
Se preferite potete ottenere un effetto a rombi tipo questo semplicemente disegnando delle linee diagonali al posto di quelle verticali ed orizzontali.
Infine, alcuni esempi di letti con testate di varie dimensioni che possono esservi di ispirazione: qui, qui, qui, qui e qui. Se fate una ricerchina veloce con google comunque ne trovate un sacco.
Last but not least: le immagini sono mie, se volete condividere fate pure ma citate la fonte mi raccomando ;)
La prima cosa da fare e decidere le dimensioni: possiamo farla partire dal pavimento oppure fissarla all'altezza dei cuscini, farla arrivare al filo del letto o farla sporgere ai lati. Insomma, come più vi piace. Io qui vi faccio l'esempio su una testiera di 180 cm di larghezza per 70 d'altezza (quindi da fissare all'altezza dei cuscini), ma il procedimento è lo stesso indipendentemente dalle misure che deciderete.
Occorrente:
✗ Un foglio in multistrato (cioè compensato da 1 a 5 cm) di 180cm X 70cm, reperibile nei negozi che vendono cose da bricolage tipo Obi o Leroy Merlin;
✗ un foglio di gommapiuma delle stesse dimensioni del legno, con uno spessore di 5-10 cm (in ogni caso lo spessore decidetelo in base a quanto volete che la vostra testata sia imbottita, ovviamente gommapiuma più spessa = più effetto morbidone);
✗ tessuto a scelta, possibilmente non troppo delicato, di dimensioni maggiori rispetto al multistrato e alla gommapiuma (calcolate un 25/30 cm in più per lato);
(il compensato non ha i nodi, qui ho messo una texture per distinguere il legno)
✗ filo di lana o spago;
✗ un ago lungo o un pezzo di fil di ferro sottile;
✗ bottoni che si intonino con la stoffa;
✗ riga lunga o metro, un pennarello, colla per legno, trapano e sparapunti.
Procedimento:
prendete la riga e il pennarello e tracciate delle linee orizzontali e verticali sul pannello in multistrato, così:
Qui le ho fatte larghe per farvi un esempio, ma per darvi una misura direi di distanziarle ogni 20/25 cm l'una dall'altra. Regolatevi però in base alla misura del vostro pannello, in modo che tutta la superficie sia divisa equamente.
Dove le linee si incrociano fate dei fori col trapano, usando una punta da 2 mm.
Prendete il foglio di gommapiuma e incollatelo al multistrato con la colla per legno, sulla superficie senza linee. Fatelo asciugare per un paio di giorni in modo che si incolli per bene.
Una volta incollato il pannello alla gommapiuma potete procedere col rivestimento. Ovviamente la stoffa deve essere posizionata dalla parte della gommapiuma, quindi vi consiglio di stenderla su una superficie e appoggiarci sopra il pannello dal lato morbido.
Prendete i lati della stoffa e rigirateli sul pannello, faceno attenzione che il tessuto rimanga ben teso. Fissateli al pannello con la sparapunti (dei chiodini vanno bene lo stesso).
Con l'ago (deve essere lungo quanto lo spessore del legno + gommapiuma, se no meglio il fil di ferro sottile e rigido) fate passare il filo o lo spago da una parte all'altro del pannello, in modo che fuoriesca dalla stoffa. Prendete un bottone e fateci passare il filo dentro, dopo di che infilate l'ago al contrario per farlo fuoriuscire di nuovo dal foro. A questo punto tirate il filo per premere il bottone sulla gommapiuma, e poi legatelo. Una volta terminata questa operazione per tutti i buchi, l'effetto che otterrete dovrebbe essere questo.
Se preferite potete ottenere un effetto a rombi tipo questo semplicemente disegnando delle linee diagonali al posto di quelle verticali ed orizzontali.
Infine, alcuni esempi di letti con testate di varie dimensioni che possono esservi di ispirazione: qui, qui, qui, qui e qui. Se fate una ricerchina veloce con google comunque ne trovate un sacco.
Last but not least: le immagini sono mie, se volete condividere fate pure ma citate la fonte mi raccomando ;)
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Restyling e colore
Buon lunedì a tutti! Ho pensato di iniziare questa settimana con un po' di colore presentandovi il restyling di un appartamento di Madrid che trovo bellissimo. Si tratta di un interno a pianta irregolare, il cui tratto distintivo sono le numerose finestre che lo rendono molto luminoso. Lo spazio non è molto grande, si tratta di un 80 mq scarsi, e la distribuzione è articolata e non facile da gestire, ma il risultato è davvero gradevole. Questo perché il colore è stato usato per sottolineare non l'architettura (le pareti e i pavimenti restano neutri, come quinte sceniche), ma gli arredi e i quadri, creando equilibrio tra contenitore e contenuto.
Bello il mix di arredi vintage e moderni (della Wishbone Chair ho parlato qui in riferimento a questo post). Anche in cucina, presumibilmente fatta su misura, il tavolo e la panca di recupero sono abbinate agli sgabelli Charles Ghost di Kartell, ultracontemporanei.
Le camere da letto sono entrambe dotate di armadio a muro, quella padronale anche del bagno. Non sono molto grandi ma non danno la sensazione di essere opprimenti grazie alla pareti bianche che amplificano la luce. Interessante la soluzione adottata nella camera singola, in cui sono presenti altri due letti singoli (oltre al letto francese), allestiti come se fossero un divano.
Questo appartamento dimostra come sia possibile dare carattere a un interno senza necessariamente stravolgerne la pianta ma utilizzando alcune accortezze stilistiche. A volte basta anche un arredo recuperato nei mercatini dell'usato e reso contemporaneo a fare la differenza. Il colore è sicuramente un elemento importante quando si vuole fare un restyling, ma bisogna saperlo scegliere e calibrare in base allo spazio.
Voi cosa ne pensate?
Immagini e progetto trovati su Daily Dream Decor e Mi Casa Revista.
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Differenze tra graniglie e cementine
La cosa più interessante da approfondire del progetto che vi ho presentato nel post precedente è sicuramente la pavimetazione.
Che l'interior design è una figata ma è fatto anche di aspetti tecnici, non solo di belle foto.
I pavimenti storici dell'abitazione spagnola sono un bellissimo esempio di pavimentazione realizzata in graniglie di marmo o marmette.
Che l'interior design è una figata ma è fatto anche di aspetti tecnici, non solo di belle foto.
I pavimenti storici dell'abitazione spagnola sono un bellissimo esempio di pavimentazione realizzata in graniglie di marmo o marmette.
Le graniglie nascono a cavallo tra '800 e '900 a seguito della rivoluzione industriale e della conseguente diffusione del cemento Portland. Sono quadrate e composte da una base di cemento e sabbia di circa 2 cm, e da uno strato superficiale di cemento e pezzetti di marmo.
La facile e veloce realizzazione e la possibilità di creare svariati motivi e disegni fecero la sua fortuna all'inizio dello scorso secolo, anche se dagli anni '30 fino ai '60, decennio che ha visto scemare grandemente l'utilizzo di questa tecnica a causa dell'avvento di altri materiali da rivestimento (ciao moquette) e dall'alzarsi del costo del marmo, la qualità di realizzazione sia a livello estetico che tecnico è andata via via abbassandosi.
Realizzare un pavimento di questo tipo oggi sarebbe molto costoso a causa proprio del marmo, che non ha di certo il costo che aveva un secolo fa (quando ce n'era in abbondanza e si è scavato lo scavabile).
Le cementine sono invece le cugine "povere" delle marmette perché, a differenza di queste, hanno lo strato superficiale composto da cemento, sabbia finissima e ossido di ferro rosso, nero o naturale (detta "pastina"). La loro forma è sia quadrata che (più spesso) esagonale.
Un'altra differenza con le graniglie sta nella lavorazione: le cementine non venivano né lucidate né levigate, ma solo trattate con l'olio di lino, in modo da renderle idro e oleo repellenti, e quindi antimacchia. Questo tipo di piastrella tende a rovinarsi di più, ma è anche il suo fascino.
Molte aziende oggi hanno linee di prodotti che consentono di realizzare l'effetto cementina con materiali moderni (come in questa immagine qui in alto, che rappresenta una composizione di "cementine" in gres porcellanato), che hanno il grande vantaggio di richiedere una manutenzione minore a fronte di un risultato estetico di grande impatto.
Insomma, se vi viene il prurito di dare un twist creativo ai vostri pavimenti, sapete quali tipi di piastrella fanno al caso vostro!
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L'appartamento spagnolo
Oggi sono particolarmente di buon umore, non solo perché è venerdì, ma soprattutto perché finalmente sulla mia città splende il sole. Questa luce un po' primaverile mi mette sempre nel mood giusto per affrontare la giornata al meglio anche quando è San Valentino e non ho niente da festeggiare.
Ma torniamo a noi.
Rimanendo in tema di sole, l'appartamento che vi faccio vedere oggi si trova a Barcellona ed è una ristrutturazione ad opera dello studio Bach Arquitectes. L'abitazione risale al 1910 e non aveva mai subito rimaneggiamenti, trovandosi così in pessimo stato. Alcuni elementi di pregio (soffitti e pavimenti in particolare) si erano però conservati in buono stato, e si è deciso di mantenerli. Gli architetti hanno quindi svolto un lavoro minuzioso di composizione dello spazio stanza per stanza, in modo da coniugare la natura storica dello spazio con le esigenze del vivere contemporaneo (trovate una descrizione più esaustiva qui).
Come potete vedere gli interventi sono stati minimi: la pianta è rimasta sostanzialmente uguale tranne che nella zona living (sulla sinistra), in cui è stato demolito il tramezzo per poter rendere lo spazio unico. L'unico appunto che posso fare è che la posizione della cucina (contrassegnata dal numero 7) non è comodissima, ma spostarla da lì avrebbe portato a uno stravolgimento della pianta e non era nelle intenzioni dei progettisti, che hanno voluto mantenere l'impianto storico.
Lo spaccato assonometrico ci mostra la composizione dei pavimenti, che sono davvero belli e sembrano formare un puzzle. Sobria ma di grande effetto anche la scelta degli arredi e delle pareti bianche, che fanno risaltare gli infissi, come si può vedere dalle immagini della zona giorno:
Di seguito: cucina (con piastrelle diamantate, meraviglia) e camere da letto. Queste ultime sono molto spartane, e l'effetto è quello di far risaltare ancora di più i pavimenti:
Particolari del bagno. Trovandosi in uno spazio piuttosto piccolo, i progettisti hanno sfruttato la notevole altezza del soffitto per alzare il pavimento di 60 cm in modo da ricavare un vano-contenitore in corrispondenza di lavabo e wc. Hanno poi incassato la vasca da bagno che, grazie a una sorta di pavimento flottante, si trasforma in doccia:
Infine il lungo corridoio, attrezzato con libreria e pensili lungo tutta la parete. Vorrei farvi notare il particolare delle lampade da tavolo Ikea montate a soffitto per creare luce diffusa (geniale):
Trovo che questo appartamento sia un ottimo esempio di come una pianta tradizionale possa essere resa contemporanea tramite l'attenzione ai dettagli e alla cura del décor.
Cosa ne pensate?
Progetto e immagini da qui e qui.
Foto di © Tiia Ettala
Ma torniamo a noi.
Rimanendo in tema di sole, l'appartamento che vi faccio vedere oggi si trova a Barcellona ed è una ristrutturazione ad opera dello studio Bach Arquitectes. L'abitazione risale al 1910 e non aveva mai subito rimaneggiamenti, trovandosi così in pessimo stato. Alcuni elementi di pregio (soffitti e pavimenti in particolare) si erano però conservati in buono stato, e si è deciso di mantenerli. Gli architetti hanno quindi svolto un lavoro minuzioso di composizione dello spazio stanza per stanza, in modo da coniugare la natura storica dello spazio con le esigenze del vivere contemporaneo (trovate una descrizione più esaustiva qui).
Come potete vedere gli interventi sono stati minimi: la pianta è rimasta sostanzialmente uguale tranne che nella zona living (sulla sinistra), in cui è stato demolito il tramezzo per poter rendere lo spazio unico. L'unico appunto che posso fare è che la posizione della cucina (contrassegnata dal numero 7) non è comodissima, ma spostarla da lì avrebbe portato a uno stravolgimento della pianta e non era nelle intenzioni dei progettisti, che hanno voluto mantenere l'impianto storico.
Lo spaccato assonometrico ci mostra la composizione dei pavimenti, che sono davvero belli e sembrano formare un puzzle. Sobria ma di grande effetto anche la scelta degli arredi e delle pareti bianche, che fanno risaltare gli infissi, come si può vedere dalle immagini della zona giorno:
Di seguito: cucina (con piastrelle diamantate, meraviglia) e camere da letto. Queste ultime sono molto spartane, e l'effetto è quello di far risaltare ancora di più i pavimenti:
Particolari del bagno. Trovandosi in uno spazio piuttosto piccolo, i progettisti hanno sfruttato la notevole altezza del soffitto per alzare il pavimento di 60 cm in modo da ricavare un vano-contenitore in corrispondenza di lavabo e wc. Hanno poi incassato la vasca da bagno che, grazie a una sorta di pavimento flottante, si trasforma in doccia:
Infine il lungo corridoio, attrezzato con libreria e pensili lungo tutta la parete. Vorrei farvi notare il particolare delle lampade da tavolo Ikea montate a soffitto per creare luce diffusa (geniale):
Trovo che questo appartamento sia un ottimo esempio di come una pianta tradizionale possa essere resa contemporanea tramite l'attenzione ai dettagli e alla cura del décor.
Cosa ne pensate?
Progetto e immagini da qui e qui.
Foto di © Tiia Ettala
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Interni contemporanei a Kiev
L'appartamento che voglio mostrarvi oggi è la rivisitazione contemporanea di un'abitazione che si trova in un edificio del diciannovesimo secolo a Kiev, progettato dall'interior designer Olga Akulova, e che ha vinto il premio "Art Space" come miglior appartamento del 2013 in Ucraina.
La pianta è interessante perché distribuita su due livelli sfalsati collegati da alcuni gradini, il cui centro ideale è il bagno, che si trova a cavallo tra la zona living e la zona notte. Ma procediamo seguendo la numerazione degli ambienti presenti sulla pianta stessa.
L'ingresso dà direttamente sulla zona living, che a sua volta è collegata alla zona notte dai gradini che si intravedono nella foto qui in alto. Notiamo anche una differenza nell'uso del materiale (legno e piastrelline bianche) tra scala e pavimento. I problemi relativi all'impiantistica - frequentissimi nelle ristrutturazioni - sono stati risolti con un controsoffitto in cui sono presenti faretti a spot, e con una boiserie contemporanea che riveste la parete dietro il divano (di Gervasoni), in cui sono allocate le prese ma che ha anche funzione di supporto. Bella la soluzione dell'infisso, che sembra un quadro.
E se siete allergici alla polvere potete copiare l'idea del tappeto disegnato per terra!
La pianta è interessante perché distribuita su due livelli sfalsati collegati da alcuni gradini, il cui centro ideale è il bagno, che si trova a cavallo tra la zona living e la zona notte. Ma procediamo seguendo la numerazione degli ambienti presenti sulla pianta stessa.
L'ingresso dà direttamente sulla zona living, che a sua volta è collegata alla zona notte dai gradini che si intravedono nella foto qui in alto. Notiamo anche una differenza nell'uso del materiale (legno e piastrelline bianche) tra scala e pavimento. I problemi relativi all'impiantistica - frequentissimi nelle ristrutturazioni - sono stati risolti con un controsoffitto in cui sono presenti faretti a spot, e con una boiserie contemporanea che riveste la parete dietro il divano (di Gervasoni), in cui sono allocate le prese ma che ha anche funzione di supporto. Bella la soluzione dell'infisso, che sembra un quadro.
E se siete allergici alla polvere potete copiare l'idea del tappeto disegnato per terra!
Particolare del salotto: la libreria è fatta di un sottilissimo laminato metallico che poggia su un "gradino" in muratura rivestito delle stesse piastrelline della scala. La poltrona è un pezzo di design di cui sinceramente mi sfugge il marchio (sorry), ma la lampada è uno dei mie oggetti preferiti ever: si chiama MayDay, del designer Konstantin Grcic.
Vista dal salotto verso la cucina: possiamo vedere meglio il controsoffitto, ma anche il pilastro messo in evidenza da colore nero in contrasto con i toni chiari dell'ambiente e, in fondo, dei condotti dal sapore industriale.
Vista dalla cucina verso il salotto: si nota il banco di lavoro in acciaio lucido e la composizione ordinata e geometrica dei pensili. Nel particolare della cucina, la "banda" di acciaio appena sotto le prese mi fa pensare che anche in questo caso l'impianto elettrico passi di qui, senza che sia stato necessario rompere il muro.
Proseguendo oltre la cucina troviamo gli scalini che ci conducono alla zona pranzo. L'armadio a muro in legno presenta una scanalatura che funge da maniglia, e si contrappone allo storage a vista in acciaio posto al suo fianco. Il muro in mattoni è lasciato a vista, ma è stato tinteggiato di bianco per uniformarlo al resto della casa.
Il bagno ha la stessa cifra stilistica geometrica ed essenziale del resto della casa. Anche qui ritroviamo la stessa piastrellina quadrata bianca, che si accompagna al rivestimento ceramico intorno alla vasca da bagno che presenta la stessa nuance del legno del lavandino. Dalla foto non si capisce molto, ma se guardate la pianta si vede che la vasca da bagno si raggiunge con uno scalino. La lampada è un altro pezzo di design che mi piace molto, ovvero la Cage di Foscarini in collaborazione con Diesel.
L'armadiatura di fronte alla porta del bagno ci conduce fino alla camera da letto (anche il letto, come il divano, è di Gervasoni), che è raggiungibile anche dagli scalini che salgono dal salotto, riportandoci al punto di partenza.
Il risultato finale è un ambiente sobrio ma di carattere, in cui ancora una volta sono i materiali a fare la differenza. Poi ci sono un sacco di pezzi di design italiano e questo mi piace moltissimo!
Questo non è il primo interno ucraino di cui scrivo, avevo fatto un post su un altro bellissimo progetto che si trova sempre a Kiev, che potete trovare qui.
Progetto trovato su Desire to Inspire.
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Scatole cinesi a Manhattan
Il progetto che vi presento oggi mi piace moltissimo. Si tratta di uno "studio", ovvero di un piccolo appartamento-ufficio che si trova nell'East Village di Manhattan, progettato dallo studio Jordan Parnass Digital Architecture.
È un rettangolone stretto e lungo (non così lungo a dire il vero), che prende luce solo dal lato corto opposto all'ingresso. La morte nera praticamente.
E invece, l'altezza considerevole dello spazio è stata sfruttata egregiamente dai progettisti, che hanno avuto l'idea geniale di incastonare una "scatola funzionale" contenente i vani tecnici e la zona notte. Il concetto di scatola è poi sottolineato dal materiale scelto, il legno, che marca la differenza tra spazio costruito e spazio progettato.
Entrando dalla porta d'ingresso si ha un colpo d'occhio su tutta la profondità della casa, che culmina con le due finestre sullo sfondo.
A sinistra troviamo il piccolo bagno cieco ma ben illuminato, in cui il colore dei rivestimenti e del legno si fondono in un insieme armonico. Al di sopra del neon posto sullo specchio del lavandino possiamo notare un altro specchio. Questo è un trucco che ha due funzioni: moltiplicare la luce all'interno della stanza, e dare la sensazione che lo spazio sia più grande.
Dopo una porta che apre su un guardaroba (sfruttare tutti i punti in cui è possibile ricavare dei ripostigli è fondamentale quando si vive in pochi metri quadri) troviamo l'angolo cottura, posto in una "insenatura" ricavata dalla scatola di legno. La linearità dei pensili rende lo spazio visivamente pulito ed essenziale, ma elegante.
Proseguendo, dopo la cabina armadio arriviamo nella zona living. Nonostante le dimensioni ridotte c'è tutto quello che un living dovrebbe avere: un divano, un tavolo/scrivania, ripiani d'appoggio e mobili contenitore su tutta la parete per sfruttare al meglio il poco spazio. Anche qui troviamo il gioco dello specchio che moltiplica l'ambiente, posto tra le due finestre.
Per raggiungere la zona notte dobbiamo salire le scale in legno, sfruttate a loro volta come cassetti. Il letto è una sorta di alcova sopraelevata ricavata in una nicchia. In questo punto però il soffitto si alza come se fosse una torretta, facendo arrivare luce e aria.
Ogni centimetro di questo appartamento è stato sfruttato per ricavare contenitori o punti d'appoggio, e questo lo rende vivibile e comodo nonostante le dimensioni. Lo spazio è reso elegante grazie alla scelta sapiente dei materiali e delle tinte: il bianco e il grigio fanno da sfondo all'elemento scultoreo in legno.
Lo trovo davvero un gioiellino dell'interior design, voi che ne pensate?
Progetto trovato qui.
Le foto sono di © Frank Oudeman, Sean Karns
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